sabato 27 settembre 2008

GUARIGIONE DEL LEBBROSO


Mc 1, 40-45

Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

Gesù guarisce il lebbroso che con forza gli ha chiesto la guarigione. Se quindi si vuole veramente essere liberati dai propri mali occorre chiedere con forza e sicuramente si avrà una risposta. Quel ‘lo voglio’ di Gesù ci spalanca le porte su come un desiderio possa diventare realtà. Il volere del Maestro è legato al suo desiderio di guarire chi si rivolge a lui. A noi fa veramente impressione questo suo potere, che è pieno, ricco di una potenzialità realmente operante. Gesù esercita un potere che non è violento ma attivato dalla compassione che è una forma più raffinata dall’amore. Noi uomini siamo più inclini ad essere mossi dall’amore e cerchiamo di tenerci Il più possibile alla larga dalla compassione per non farci sopraffare da richieste a cui crediamo di non potere dare una risposta. Ora cerchiamo di metterci nei panni del lebbroso e di interpretare meglio la qualità della sua richiesta sicuramente vera ma che ha un qualcosa di abitudinario come le richieste che siamo abituati ad ascoltare dai nostri poveri. In metropolitana, per dire un luogo chiuso dove si possono sentire bene le loro richieste, si può notare come da una parte chiedono per ottenere ma dall’altra sono costretti a recitare un copione il cui senso è : “chiedo ma so che la mia richiesta non sarà esaudita”. Tutto ciò per dire che in loro si sedimenta una profonda convinzione negativa e cioè quella in cui essi disperano d’avere ciò che desiderano. Ora riconsideriamo la richiesta del lebbroso che era sì vera ma nel fondo portava con sé la convinzione di non poter essere esaudita. Il Signore Gesù sapeva tutto ciò e lo guarisce proprio nel corpo per poter raggiungere in profondità il suo spirito. Il lebbroso che non riesce a stare zitto e deve dire a tutti d’essere stato guarito ci testimonia questo salto incredibile dall’incredulità ad una fede che spacca le montagne. Insomma molte volte il Signore conoscendo la nostra incapacità di credere solo in forza dei ragionamenti, ci aiuta sul piano materiale. Se quindi siamo messi male nel credere alla possibilità che qualcosa cambi nella nostra vita almeno lasciamo che una parte di noi, quella più dolorosa, pronunci le stesse parole del lebbroso: “«Se vuoi, puoi guarirmi!».
GABRIELE PATMOS