[20]Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. [21]Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé».
I veri parenti di Gesù
[18]Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». [19]Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. [20]Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. [21]Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. [22]E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».
Il digiuno è una pratica molto lontana dalle nostre abitudini e oggi vi rientra solo per dei motivi che non hanno nulla a che fare con la religione. Pensiamo ad es. ai digiuni per dimagrire. Se non digiuniamo però molte volte cerchiamo di avvicinarci al Signore privandoci di qualcosa. Dio però non ha bisogno delle nostre cose piuttosto è Lui che ce le dà. Questo brano di Marco ci permette di metter a fuoco questa grande verità e cioè che l’unico modo per toglierci dall’inquietitudine per una mancata relazione con Dio non è quello di dargli dei nostri sostituti ma noi stessi. Solo così possiamo vivere in presenza dello sposo ed essere veramente nel posto giusto senza altro bisogno se non di gioire con Lui. Quando verranno i momenti bui allora si capirà cosa fare ma finchè non li viviamo dobbiamo approfittare e stare al cospetto del Signore sempre.