domenica 26 aprile 2009

L'EMORROISSA




L'Emorroissa

Mc 5,25-34
Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male».

  • La donna aveva una perdita di sangue allo stesso modo che noi, sotto un’aspetto diverso, perdiamo il senso profondo della nostra unità quando ci allontaniamo dal Signore.


  • Lontani vorremmo guarire ma lontani non si può guarire.


  • Cerchiamo maestri e perdiamo tempo e soldi.


  • Incontrata la salvezza, anche per i limiti imposti dalla cultura nella quale viviamo, cerchiamo di entrarvi per una via laterale.


  • Entriamo per la porta di servizio mentre il cono di luce già risponde alla nostra volontà di riceverla ed è rispettosa dei nostri tempi per una perfetta guarigione.


  • Sentiamo che una forza nuova ci cambia la vita e ci sembra di toccare le stelle.


  • Però non è finita.


  • Il Signore vuole guardarci in modo diretto e ci cerca.


  • Ormai siamo suoi ma vuole iniziarci al dialogo con lui.


  • Abbiamo paura e tremiamo perché ci portiamo dietro un peso tremendo.


  • Il Signore ci rassicura con lo sguardo.


  • E noi gli diciamo la verità piangendo mentre le lacrime si trasformano in perle di luce.


  • Il Signore ci dà la pace e completa l’opera di guarigione.


  • Il cuore guarito ora poggia sulla fede nell’Amico tanto cercato e finalmente trovato.
Gabriele Patmos

Un commento di Bruno il Maggiore che dà luce e profondità storica al testo:





Il miracolo della guarigione della donna che soffriva di perdite di sangue si sarebbe prestato molto bene a sottolineare la potenza di Gesù. E invece non è su questo che l'evangelista ferma l'attenzione. Per comprendere il suo punto di vista dobbiamo far nostra la meraviglia dei discepoli: "Vedi la folla che ti stringe e domandi: chi mi ha toccato?". Appunto: perche la donna desidera non farsi notare e il Cristo sembra far di tutto per dar pubblicità al suo gesto? La legge dichiarava impura una donna che aveva perdite di sangue, e impuro diventava tutto ciò che essa toccava: ecco perchè la donna tocca la veste di Gesù di nascosto, approfittando della calca, ed ecco perchè si sente tanto colpevole, paurosa e tremante, quando si sente scoperta. Ed è per lo stesso motivo che Gesù dà pubblicita al suo gesto: vuol dichiarare pubblicamente di fronte a tutti che non si sente impuro perchè la donna lo ha toccato, e che le categorie del puro e dell'impuro non lo interessano. Gesù vede la donna nella sua malattia e nella sua fede, non attraverso lo schema culturale (e religioso) del puro e dell'impuro.