mercoledì 1 ottobre 2008

GUARIGIONE DEL PARALITICO




Marco - Capitolo 2

[1]Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa [2]e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. [3]Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. [4]Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. [5]Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». [6]Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: [7]«Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». [8]Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? [9]Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? [10]Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, [11]ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». [12]Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».



Gesù perdona i peccati. ma cosa significa in realtà questo perdono che nella forma in cui è formulato sembra che ci scivoli addosso senza lasciare in noi traccia alcuna? La congiunzione di alcuni vocaboli in forme trite e ritrite non ci incuriosisce nè ci invita ad una sosta per rintracciarvi un significato più pieno e che ci tocchi nel profondo. Gesù non solo ha offerto al paralitico la gioia di passare un momento importante della sua vita con lui, ma è andato più a fondo con quel: 'Figliolo ti sono rimessi i tuoi peccati'. Anzitutto in contrasto con le attese dei presenti sposta l'attenzione dai mali del corpo a quelli dell'anima sintonizzandosi più profondamente di tutti i presenti con la radice vera di ogni suo male. Egli era legato al suo lettuccio da qual cosa di più terribile che una paralisi esteriore. Il paralitico infatti in tutta la scena è muto, non parla, ma nel vangelo non si dice che egli fosse muto. La parola di Gesù lo richiama alla sua realtà e cioè quella di girare a vuoto in un letto pieno di disperazione da cui non riesce ad uscire. Il peccato del passato non gli permette di affrontare una vita nuova. Gesù quindi ha il potere di ridarci la vita sciogliendo quei nodi del passato che non riusciamo a sciogliere. Chi ha fede in lui sa di aver ricevuto quel perdono ma sa pure che quel perdono opera ancora nel presente. La vita che Dio ancora ci dona fa riaffiorare in noi spezzoni di vita già redenta del passato ma che devono diventarlo a tutti gli effetti anche nel presente. Il ritorno al passato da figlio di Dio riconciliato ci permette non solo ringraziare sempre il Signore perchè ci ha liberati ma anche di misurare la profondità dell'abbaglio in cui si era caduti e di riconoscere come in noi anche nel presente vi sia sempre un fronte di fragilità che echeggia quel passato che per grazia di Dio è stato sanato. Questo rivedere i peccati alla luce del perdono non solo serve a noi come via per una resurrezione sempre più consapevole, ma può anche aiutarci a capire il nostro prossimo.

GABRIELE PATMOS