venerdì 19 luglio 2024

NON È L' 0DIO A TENERE INSIEME QUESTO MONDO, ANCHE SE I CORVI  S'AMMASSANO SUI CADAVERI, MA, COME TESTIMONIA GESÙ,  L'AMORE.

Mt 24, 27-33

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi. “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte”. Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno “il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo” con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte».

Siamo ad un passo della passione di Gesù ed i suoi discorsi sono d'addio ma anche di sguardo verso il momento in cui ritornerà in questo mondo.

Le sue parole ci aiutino ad alzare gli occhi dai disastri di questo mondo ma anche a guardare le tenere foglie di esperienze che ci danno coraggio perché,  dettate dallo stesso amore di  Gesù (che non volle cambiarlo in odio  a motivo di coloro che l'hanno ucciso), ci spingono ad una resistenza interiore, e non solo,  che testimoniando la speranza diano un segno della vita nuova a cui aspiriamo.