martedì 18 novembre 2008


Istituzione dei Dodici


Mc 12

[13]Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. [14]Ne costituì Dodici che stessero con lui [15]e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. [16]Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; [17]poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; [18]e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo [19]e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.


Gesù chiama in disparte chi ama e non come esclusione di chi non è scelto ma in previsione di scegliere anche coloro che sembrano esclusi dalla prima chiamata. Gesù non predica un radicalismo religioso dove la cosa più importante è il rapporto diretto con Dio con la messa tra parentesi del contesto umano in cui esso accade. Egli non offre strumenti per ottenere l'illuminazione ma una via storica in cui è fondamentale il rapporto con lui e con i destinatari del suo messaggio di salvezza. Gesù infatti quando chiama qualcuno lo fa sempre in relazione al servizio che potrà rendere agli altri. Inoltre non chiama a caso ma guardando il cuore, il volto e l’essere totale delle persone che chiama: 'chiamò a sé quelli che egli volle'. Questo ci consola perché anche quando chiama noi non chiama un numero ma la nostra persona per intero e per sempre e non finchè gli serve una nostra capacità o qualità. C’è per ultimo una relazione stretta tra l’essere chiamati in disparte per stare con lui e la missione. Non si può infatti esercitare la missione senza mantenere forte e costante un rapporto con il Signore.
GABRIELE PATMOS