venerdì 10 dicembre 2021

Mt 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Se ci guardiamo attorno di sicuro troveremo delle menti tanta brillanza

Di quelli che nei discorsi loro dicono di  capire davvero qualcosa di ciò che ci succede

E con perizia sanno mettere i puntini sugli 'i' conservando pure del passato la memoria

Eppure di cotanta intelligenza  noi assistiamo  solo allo spreco

O perchè asservita al duro calle  del guadagnarsi la pagnotta o per ostilità ad un più equo comprendonio.

E questi son coloro che  a gran voce  si freggiano d'essere difensori della giustizia e della libertà. 

E ne vediamo passare tanti davanti ai nostri occhi ma  guardano poco alla morte della gente 

Tanto sono presi dallo spaccare il capello su ragionamenti degni solo di cestino.

Forse in questo bailamme di presenze avranno di sicuro  il loro ruolo per tenere il vessillo del libero pensiero  ed allora così sia

Tuttavia, come stiamo alfine  comprendendo, occorre moderarli con maestria

E strategie difensive come quelle messe in atto da Gesù 

Quando alle domande subdole dei suoi interlocutori condizionava la sua risposta  ad una che poneva loro.

Questo per dire che  se vogliamo percorrere della verità  la via, occorre essere astuti come serpenti e puri come colombe.

Le armi di questi novelli scribi che sembrano parole,  solo giocate nel libero campo delle espressioni di pensiero,

Poi si tramutano in piazze violente ed in vessilli dietro cui si schierano le rabbie inespresse della gente.

E volano così minacce di morte passando dritte dritte in quelle parole profetiche di Gesù

'Elìa  è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto.'

E siccome di Elia e di Giovanni per fortuna qui ne abbiamo  ancora dobbiamo difenderli per via del loro libero, sincero e giusto dire.

Gesù soffrì a causa delle  falsità montate su di lui che alla fine  lo consegnarono alla morte.

Onore dunque a chi professa un giornalismo  esperto e fedele alla verità 

A coloro che la cercano anche sbagliando ma poi si correggono quando nei fatti essa più risplende.