lunedì 20 dicembre 2021

Lc 1, 57-66

In quel tempo. Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Uno crede di vivere bene, all'altezza dei tempi, d'essere aggiornato e di sapere  su ogni cosa  dire la propria...

Ma non penserebbe mai che la sua vita in qualche modo sia murata.

A Ballando con le Stelle (perdonatemi l'esempio) alla fine  tutti hanno acquisito  una vista nuova su se stessi:

Il duro impegno e gli aiuti del contesto li hanno aiutati ad abbattere molti dei loro muri difensivi

Tanto che affermano di voler riprendere con nuovo slancio il giro della vita.

Zaccaria  apparteneva alla sacerdotal casta e non era uno qualunque

Avendo  una reputazione buona anche nelle celesti sfere

Tanto che l'angelo gli era apparso annunciandogli  la nascita del figlio,   precursore del Salvatore

Eppure nonostante il suo nome che significa 'Dio si è ricordato' lui se ne scordò e non credette alle parole dell'angelo.

Era sì un credente ma  nella prova  non capì che era il suo momento.

E così capita anche  a noi,  paludati dalla vita,  di trovarci incapaci di un sì liberatore.

Per fortuna che in questa strada del nostro Salvatore il punto non è d'essere perfetti

Che sarebbe una tragedia rincorrere un rigore fine a se stesso impossibile d'arrivo

Ma d'essere come il Padre nostro che non vuole l'osservanza  per legge ma per amore

E così anche i rifiuti a far crollare le muraglie sono sì pagati in qualche modo

Come  successe a Zaccaria  rimanendo muto

Ma alla fine se  rimane della coerenza qualche briciolo 

Tutti sono aiutati a capire quanto si è errato nell'essere così tosti di mente

Da non intendere che tutta la vita nostra vocata è ad abbattere le muraglie del sospetto.

Noi siamo davvero ciechi ed abbiamo bisogno di continuo aiuto
E se non ce ne rendiamo conto perdiamo del tempo il  dono suo prezioso:
Avere ancora tempo per cambiare.