lunedì 19 agosto 2024

 Mt 19,16-22

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Si può ottenere la vita eterna senza seguire Gesù? Sì, perché è lo stesso Gesù che lo afferma. Egli parla dell'osservanza dei comandamenti in generale ma poi quando li elenca non vi include d'amare Dio con tutto il cuore, la mente  ecc...ma solo di non uccidere ecc...

Che significa allora che l'amore per Dio viene tralasciato? No, perché anche se non lo afferma, l'osservanza dei comandamenti è una via per trovarLo. Quanto ad un'ulteriore chiamata, e cioè quella di seguire lui, è solo una possibilità aperta per coloro che non si accontentano.

domenica 18 agosto 2024


PER CRESCERE ABBIAMO BISOGNO DI AFFIDARE NOI STESSI A CHI PUÒ ALLARGARCI LO SPIRITO.

Gv6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in

Gesù viene completare ciò che Dio ha messo nei nostri cuori. Diversamente non avremmo bisogno di lui, nè del suo pane, nè del suo vino, del suo corpo e neppure del suo sangue.

Ricercare la presenza di Dio come sorgente pura presente nel nostro cuore è cosa buona e tante correnti meditative ne fanno un perno delle loro pratiche. 

Tuttavia Gesù sul monte Tabor ci offre l'indicazione perfetta per ogni meditare che non è fare vuoto perché la vita si manifesti ma di predisporsi ad una situazione di grazia, aperti a tutto, ma anche alla dolente presenza di una umanità che aspira alla pace divina. Gesù, gloria del Padre, sul Tabor visse questa condizione e non possiamo saltarla. 

Il Corpo ed il suo sangue versato, presenti nell'Eucarestia, sono il segno tangibile ed esterno, e cioè non solo frutto del nostro agire - buono anche nel nostro meditare -, adatti a completare la misura divina che Gesù è venuto a portare in questo mondo

venerdì 16 agosto 2024


L'ATTRAZIONE ACCENDE L'AMORE MA NON BASTA...

Mt 19,3-12

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

È difficile mettere assieme i mondi desideranti dell'uomo e della donna e così quando questi evolvono e si distaccano tanto da non riconoscersi più è facile che la primitiva unione possa rimanere in piedi.

Per tanti uomini e donne come per   la tradizione biblica, rivisitata da Gesù, l'unione ha qualcosa che va oltre il tempo perché è per sempre, Gesù mette in campo la carne mettendo il dito sul fatto che i due mettendosi assieme davanti a Dio diventano un'unità che va oltre i mondi di riferimento, anche se hanno un ruolo importante  per il vicendevole attrarsi, per mettere al centro della vita l'esercizio della pacificazione, la costruzione di continui ponti di comunicazione, la responsabilità verso la reciproca carne e non ultimo l' unione come accesso liberato al piacere fisico e spirituale versotutti i mondi relazionali.

sabato 20 luglio 2024

MOLTE VOLTE SIAMO OPPRESSI DA NOI STESSI, DAL NOSTRO FARE MENTRE LO SPIRITO VORREBBE RESPIRARE.

Mc 6,30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Gesù era un uomo famoso, uno che di fatto attirava le folle  ma che spesso le fuggiva perché proiettavano di di lui desideri di potere lontani mille miglia dal motivo per cui era venuto in questo mondo.

Anche noi abbiamo bisogno di tranquillità ma sarebbe sbagliato cercarla soltanto la domenica o durante le vacanze. Se non vogliamo perderci nelle cose o nelle incombenze occorre riservarsi degli spazi di libertà dove possiamo  capire se la nostra giornata è frutto dell' esercizio della libertà oppure di una costrizione non accettata e farci i conti.

venerdì 19 luglio 2024

NON È L' 0DIO A TENERE INSIEME QUESTO MONDO, ANCHE SE I CORVI  S'AMMASSANO SUI CADAVERI, MA, COME TESTIMONIA GESÙ,  L'AMORE.

Mt 24, 27-33

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi. “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte”. Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno “il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo” con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte».

Siamo ad un passo della passione di Gesù ed i suoi discorsi sono d'addio ma anche di sguardo verso il momento in cui ritornerà in questo mondo.

Le sue parole ci aiutino ad alzare gli occhi dai disastri di questo mondo ma anche a guardare le tenere foglie di esperienze che ci danno coraggio perché,  dettate dallo stesso amore di  Gesù (che non volle cambiarlo in odio  a motivo di coloro che l'hanno ucciso), ci spingono ad una resistenza interiore, e non solo,  che testimoniando la speranza diano un segno della vita nuova a cui aspiriamo.

martedì 16 luglio 2024

 LA RIPETIZIONE SOTTO VARIE FORME È UN MODO PER FERMARE LA NOSTRA ATTENZIONE SU CIÒ CHE CONTA VERAMENTE.

Lc 10, 13-16

In quel tempo. Il Signore Gesù parlava ai settantadue discepoli e disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

Gesù non è mai autoreferenziale perché fa sempre un passo per rivelarci che la sua vita non è solitaria ma sempre in tensione verso Chi l'ha  inviato. 

Sarebbe bello che anche noi muovessimo sempre un passo verso la nostra interiorità per scoprire che non siamo soli e che la vita divina continuamente ci porge occasioni per scoprirla: l'importante è non essere sordi o ciechi.