martedì 18 aprile 2023


COSTRUIRE LEGAMI FORTI CON IL PROSSIMO È LA STRADA  MAESTRA DELLA VITA.
Gv 1, 43-51

In quel tempo. Il Signore Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Nella vita il passaparola tra chi si conosce e si stima è il miglior veicolo della comunicazione umana.

E non potrebbe essere diversamente perché ciò che noi riusciamo a conoscere direttamente è molto poco e così i nostri amici e conoscenti sono  coloro che ci aiutano a  per prendere contatto con il più vasto mondo.

E tutto ciò è ben rappresentato dal giro di contatti  che permettono, a partire da Pietro ed Andrea e tramite Filippo, di arrivare a Natanaele.

Insomma ad attraversare la strada di Gesù sono persone dai vincoli forti che rafforzano la loro saldatura veicolando anche questa notizia sorprendente di aver trovato addirittura il Messia. 

In pochissimo tempo queste persone hanno realizzato l'inimmaginabile lanciandosi in una affermazione  densa di futuro e legata alla storia del popolo d'Israele e lo vanno dicendo ad un uomo, Natanaele, a cui non piacciono le favole. 

Ora la seconda  reazione  di Natanaele narra l'improvviso cambiamento di registro della sua vita che passa dal ricordo di una esperienza forte fatta sotto il fico, con molta probabilità fatta al cospetto di Adonai,  al constatare che Chi gli sta davanti ha lo stesso profumo  divino. 

Natanaele è un uomo di preghiera,  non è un fanfarone ma uno che, per come è fatto, non riesce a mentire,  perché ama la verità.

Il suo incontro con Gesù ci dice quanto sia importante coltivare in noi stessi una base di verità per poterne riconoscere la profondità quando attraversa la nostra vita nelle sue varie forme relazionali o di semplice presenza    

L'esperienza forte fatta sotto il fico prepara  Natanaele al momento forte della sua vita liberandoli da ogni dubbio e gli permette di andare in un oltre, davvero oltre, proclamando che  Gesù è Figlio di Dio.

Ora per concludere qualcosa anche al nostro livello dobbiamo capire quanto siano importanti i legami di amicizia, o anche quelli che sono in itinere per diventarlo o anche quelli che matureranno, per veicolare informazioni vitali, carezze che sanano la vita o quel che ci aiuta a crescere e diventare luminosi.

Se ci pensiamo bene questi primi passi della vita pubblica di Gesù sono come lo splendore sorgente  di un'aurora radiosa la cui rivelazione è racchiusa in quelle  parole prima di Gesù: Venite e vedrete e poi di Filippo a Natanaele: Vieni e vedi.

Vorremmo essere tutti chiamati ad andare e vedere ...e per fortuna questo succede anche oggi.