giovedì 13 aprile 2023


Gv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Le decisioni più importanti spesso le abbiamo prese in seguito ad esperienze che hanno messo in crisi l'assetto normale della nostra vita.

Esperienze non mistiche, senza però volerle escludere, ma di un quotidiano inteso come l'intreccio di relazioni ed incontri di cui è costellata la  vita.

Ed è in un momento come questo che Gesù sceglie di manifestare se stesso nella sua nuova vita.

Interessante è pure il contesto in cui questo incontro si svolge e cioè in un momento, come tutti noi ne abbiamo tanti, quando nonostante tutti gli sforzi non riusciamo a realizzare i nostri desideri.

Questo episodio lo definirei esemplare notando che qui la domanda di aiuto non viene neppure formulata ma viene esaudita sol perché si è in presenza di Gesù.

Il Maestro ci ha insediati nella sua stessa posizione divina quando ha affermato: 'In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: 'Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.'. (Mt 17,20-21)

Dobbiamo allora  evitare di giudicare  questa sua affermazione stando seduti in poltrona ma rendiamola operativa  quando davvero siamo in difficoltà ed in pericolo con l'animo non di pensare se Dio ci aiuterà oppure no ma solo di vedere come.