mercoledì 9 novembre 2016


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Lc 8,26-39

26 Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea.27 Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri. 28 Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!». 29 Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. 30 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui. 31 E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.32 Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise.33 I demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. 34 Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei villaggi. 35 La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento.36 Quelli che erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. 37 Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro. 38 L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: 39 «Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto». L'uomo se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto.

Che ci siano pure nell’orizzonte della nostra vita uomini giusti e santi ma è preferibile non averli vicini perché con le loro scelte ci metterebbero in difficoltà. Purtroppo questa è la triste storia della nostra esistenza su questa terra. I Geraseni in fondo si sono comportati in modo civile e cioè hanno pregato Gesù d’allontanarsi, mentre in altre occasioni, soprattutto a carattere religioso, in molti si sono dati da fare per ucciderlo. Ora cerchiamo d’avvicinare questo episodio ai nostri giorni  ed ecco che Gesù si presenta nei panni delle donne nigeriane rifiutate da un gruppo di residenti di Gorino. Si è ripetuta la stessa scena di rifiuto per difendere i propri interessi locali. In questo episodio non c’erano demoni di nome ‘legione’ ma di nome ‘gruppo’. Per fortuna che da ogni parte d’Italia si è levato forte lo sdegno. Tornando a Gesù dobbiamo notare come davanti a Lui, luce divina, le luci delle tenebre sono state costrette ad andare via. La cosa interessante è che Gesù acconsente alla richiesta di Legione ma poi sono i demoni che obbligano i maiali a morire a gettandosi nel lago: questo per precisare che non è Gesù che si fa promotore dell’uccisione dei maiali. Al contrario degli ostili Geraseni, che avevano cercato in ogni modo di emarginare e contenere l’indemoniato,  Gesù non ha  verso l’indemoniato un comportamento ostile. Gesù si interessa all’uomo cercando di fare qualcosa per lui. Questo suo atteggiamento dovrebbe incoraggiarci ad osare nel prenderci cura di un nostro prossimo particolarmente in difficoltà. Nel caso ce ne prendessimo cura assisteremmo alla sua progressiva trasformazione e ritorno ad una buona forma di vita. Certo la vita è complicata e vi sono persone formate proprio per aiutare casi disperati, tuttavia non bisogna mai delegare nessuno a fare ciò che nelle situazioni viene richiesto a noi e solo noi.