mercoledì 30 novembre 2016

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Lc 8, 40- 48

[40]Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui. [41]Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua,[42]perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. [43]Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire,[44]gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. [45]Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». [46]Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». [47]Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. [48]Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!».

In prima istanza colpisce la voce di Gesù che sembra ridare vita alla ragazza morta solo con la  forza della sua parola: “Fanciulla, alzati!”. Poi ancora colpisce il fatto che Gesù non recita alcuna formula magica, né ricorre ad amuleti o  cose di tal sorta come sogliono fare i guaritori ma si rivolge direttamente alla fanciulla come se lei fosse viva. Ed a voler ben entrare nel senso di questo parlare diretto dobbiamo concludere, a meno di pensare che Gesù fosse in quel momento un folle visionario,  che per Lui la ragazza  era davvero presente e viva, anche se in un’altra dimensione. Gesù dunque ci svela che i morti non sono morti davvero come qualcuno potrebbe pensare, e forse in modo legittimo credendo che quando si muore si muore e basta ed è inutile consolarsi con le fantasie consolatorie di una vita dopo la morte. Nell’esecuzione di questo prodigio non ci troviamo di fronte ad un richiedente che in forza della sua fede ottiene da Gesù un miracolo, no, ma alla paziente opera di Gesù che nonostante la derisione dei presenti fa rivivere la figlia di Giairo. Questi era il capo della sinagoga e fa meraviglia vedere come, pur figlio della grande tradizione dell’Alleanza, non brilla tanto nel credere in Gesù a differenza del centurione, un pagano, che invece nella medesima situazione, aveva infatti un servo in fin di vita, ottiene la guarigione tanto da far dire a Gesù : “"Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". Tuttavia Giairo alla fine deve aver creduto in cuor suo che il Maestro potesse davvero far qualcosa per sua figlia ed a questo arriviamo solo dalle parole di Gesù quando dice: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». Sì, anche se l’uomo non ha brillato per una fede forte come quella del centurione, ha ottenuto tuttavia da Gesù la vita della figlia perché si è attaccato alle sue parole non avendo altro su cui fare affidamento.