mercoledì 12 ottobre 2016

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Lc 8, 4-15                             


[4]Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola: [5]«Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. [6]Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. [7]Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. [8]Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!».[9]I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. [10]Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perchè
vedendo non vedano
e udendo non intendano.
[11]Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. [12]I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. [13]Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. [14]Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. [15]Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.

Lc 8, 4-15 
                            
Nella parabola del seminatore Gesù dice: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano”. E subito ci viene da dire: “Ma come, Signore Gesù, sei venuto per portare il tuo messaggio di luce ed ora parli con le tue parabole in modo che gli altri non capiscano? La prima cosa da dire è che se Gesù non avesse voluto avvicinarsi al cuore dell’uomo peccatore neppure avrebbe parlato in parabole ai duri di cuore, ma solo ai suoi. Se l’ha fatto vuol dire che egli voleva solo andare oltre il momento dell’impatto delle sue parole e cioè voleva che esser restassero a disposizione della loro memoria perché riaffiorassero in un momento più opportuno. Dobbiamo tener presente  che Gesù in molti contesti in cui operava non era gradito anzi si faceva di tutto per andargli contro. La diffidenza dei capi, dei farisei e dei dottori della legge lo accompagnava ovunque. Questi non erano disposti ad accettare la vera semplicità della sue parole di salvezza perché ne avevano altre nel loro cuore. A queste persone dunque Gesù parlava in parabole perché era inutile parlare in modo diverso. O anche si può pensare che era così grande la malignità di cui era attorniato che il fornire loro qualcosa   era come disporli ad atti maligni di appropriazione  e di conflittualità. La ‘parabola’ in greco significa letteralmente "mettere vicino - collocare una cosa di fianco a un'altra" : Gesù in questo modo collocando al  loro fianco la parabola aggira la loro attenzione volta al negativo e non dando  subito la spiegazione prepara loro il terreno per un cambiamento futuro. La parabola poi parla del seme gettato dal seminatore che può cadere o sulla strada o sulle pietre o sui rovi o sulla terra buona. E ad una prima e errata impressione si potrebbe dire: “Bene se il seme cade in un terreno sbagliato che colpa ne hanno gli altri terreni?”. E fuori metafora se il tessuto umano in cui cade la parola di Dio è quello che è, e cioè negativo, come lo si può condannare poi se continua ad agire male? Solo che a livello umano il terreno può cambiare da un momento all’altro come frutto di una libera decisione. Per cui rimane vero quello che dice Gesù quando afferma che la parola di Dio fruttifica solo sul terreno buono. La prova l’abbiamo nel buon ladrone che pur con la sua vita disastrata ha potuto beneficiare del perdono perché alla visione di Gesù crocifisso ha deciso di diventare buon terreno volgendo il suo cuore al bene e non al male.

                                                       Mercoledì 12 0ttobre 2016